

Il 28 ottobre scorso, la Commissione Europea ha diramato una nota con cui annuncia l’adozione di nuove regole sul potenziamento delle operazioni di controllo idrico a livello comunitario. Le disposizioni, inoltre, hanno l’obiettivo di rendere migliore l’accesso all’acqua potabile.
Il 28 ottobre scorso, la Commissione Europea ha diramato una nota con cui annuncia l’adozione di nuove regole sul potenziamento delle operazioni di controllo idrico a livello comunitario. Le disposizioni, inoltre, hanno l’obiettivo di rendere migliore l’accesso all’acqua potabile.
Stando al comunicato, la nuova legislazione nasce in risposta a Right2Water, l’“iniziativa dei cittadini europei”, che si batte per regolamentare il diritto umano universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.
Karmenu Vella – Commissario Ue per l’Ambiente – commenta così: “Un’acqua potabile sicura e di qualità elevata è essenziale per la salute e il benessere pubblici, pertanto, è necessario garantire standard elevati in tutta l’Unione. Questo nuovo sistema di monitoraggio e controllo consente di ridurre le analisi inutili e concentrarsi sui controlli che contano davvero”.
L’emendamento approvato vuole dotare gli Stati dell’Unione di maggiore flessibilità in merito alle modalità con cui controllare gli standard dell’acqua in oltre 100.000 zone di approvvigionamento in Europa. Flessibilità che sarà garantita dal principio di “analisi dei rischi e punti critici di controllo” (HACCP), già utilizzato nell’ambito dell’igiene alimentare.
In virtù di ciò, i governi dei paesi facenti parte dell’unione europea sceglieranno i parametri secondo i quali compiere il monitoraggio, in base ad una valutazione del rischio. Gli stessi avranno anche facoltà di modificare l’elenco delle sostanze da tenere sotto controllo in caso di problemi di salute pubblica. Gli Stati Ue hanno due anni per recepire le disposizioni della nuova normativa.