Si congela prima l’acqua calda o quella fredda?
Prima di rispondervi voglio approfondire con voi due “passioni” protagoniste in questi primi tempi invernali: i bagni sotto zero e la crioterapia o criosauna.
Ippocrate, padre della medicina, prescriveva il trattamento con acqua fredda per il dolore e le infiammazioni. Questa pratica antichissima, rimedio curativo dai tempi dei tempi, oggi diventa uno sport. Pensate che nel mese di febbraio 2008, in Svezia, si terranno una parte dei campionati del mondo di nuoto nel gelo. Competizione sportiva aperta a tutti, basta iscriversi sul sito degli “amici gioiosi del freddo e del buio” (“Mörkrets och kylans glada vänner”), una fondazione svedese che attraverso gare in acqua gelida promuove, insieme all’organizzazione mondiale per il nuoto invernale, tradizioni e costumi degli abitanti nordici. Per allenarsi a questa competizione si deve abituare il corpo con costanti immersioni in acque sempre più gelide: dalla doccia fredda ai tuffi nel Mar Mediterraneo (che neppure in pieno inverno si può qualificare come “acqua fredda”) per proseguire l’allenamento in laghi di montagna o in luoghi con clima rigido. È fondamentale seguire sempre le raccomandazioni di sicurezza ricordandosi che la prima volta che ci si espone all’acqua gelata, non si può restare dentro più di un minuto. Le categorie saranno miste, senza muta, permessi la cuffia e il costume normale, le distanze vanno da 25 a 100 metri e la registrazione dei tempi è facoltativa. Certo è che, chi parteciperà a questo mondiale – se sopravvivrà – non avrà certamente più dolori articolari!
Battute a parte, passiamo al prossimo argomento.
L’evoluzione dei bagni di ghiaccio si chiama crioterapia o criosauna e sembra che, la terapia del freddo estremo arrivata dagli Stati Uniti, sia diventata una vera e propria dipendenza! I trattamenti che sfruttano l’azione del freddo efficace per diversi sintomi e patologie, semplificando, non sono altro che un potentissimo antinfiammatorio senza effetti collaterali se non per casi di ipersensibilità al freddo, specifici problemi cardiovascolari o claustrofobia. Anche se mancano prove certe e protocolli standardizzati sui trattamenti criologici perché è una scienza giovane, è curioso che in effetti l’80% dei medici prescriva la crioterapia per il trattamento sintomatico di traumi e di patologie dei tessuti molli. Ma in cosa consiste? In breve il Congelando/paziente – con addosso solo guanti, calze e biancheria intima – viene avvolto da una nube di gas a -150°C all’interno di grandi cilindri di acciaio dove si siede lasciando fuori solo la testa. Alla pressione di un tasto si inizia l’esposizione graduale al freddo, un freddo che in natura, almeno su questo pianeta, non è mai stato registrato. Il trattamento dura circa 3 minuti. C’è chi sostiene che “faccia anche” dimagrire ma assolutamente questo non è provato, al contrario rigenera il corpo e rende la pelle più luminosa e compatta.
Per chi non ama il freddo il consiglio è quello di bere una buona tazza di acqua pura e calda ma attenzione: non perdetevi in chiacchiere se la state sorseggiando in compagnia e fuori da una baita dopo una piacevole sciata.
Perché? Eccovi la risposta alla domanda iniziale: è proprio l’acqua calda a congelarsi per prima. Ecco svelata la risposta!
Sempre e comunque l’Acqua è vita.