L’autunno e i suoi colori ramati.
La natura si prepara ad accogliere il rigore invernale e noi, da qualche settimana, abbiamo ripreso a pieno ritmo la nostra quotidianità scandita da poco tempo libero e corse tra un appuntamento di lavoro e un impegno famigliare.
Quel noi si rivolge a “noi donne”, impegnate nel magico gioco degli incastri dove, ci inserirei, anche l’appuntamento costante con il signor Specchio che non risparmia mai i suoi commenti spietati con conseguenti riflessioni che ci spingono ad un solo verdetto “devo mettermi a dieta”.
Famigerata espressione che vede come protagonista una parola che, ahimè, viene associata troppo spesso a qualcosa di negativo.
Il nostro corpo è di primaria importanza e va trattato bene, iniziando a comprendere che il “signor Specchio” non ha sempre ragione e che una dieta andrebbe seguita sempre, semplicemente perché ognuno di noi ha la necessita di nutrirsi in modo equilibrato secondo le proprie caratteristiche fisiche e il tipo di vita che conduce. Per ognuno di noi intendo proprio tutti: uomini e donne, senza dimenticare i nostri amati bambini, ai quali però dedicheremo particolare attenzione in uno dei prossimi articoli.
Abbiamo incontrato ed intervistato per voi la Dottoressa Arianna Bettiga, biologa e nutrizionista, ricercatrice in ambito uro-oncologico con l’Urological Reserch Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano, alla quale abbiamo chiesto qual è il modello alimentare più idoneo al mantenimento di un buono stato di salute:
“Negli ultimi anni numerosi studi hanno messo in luce l’esistenza di un fortissimo legame fra nutrizione e stato di salute. E’ ben noto, infatti, che una corretta alimentazione è in grado di prevenire non solo il sovrappeso e l’obesità ma anche tutta una serie di patologie cronico degenerative che interessano diversi organi e che sono conseguenza dell’eccessivo accumulo di grasso corporeo come ad esempio il diabete mellito, le dislipidemie, l’ipertensione arteriose e le patologie renali.
Diversi modelli di dieta si sono imposti all’attenzione delle più importanti società medico scientifiche, ma quelle che si sono rivelate un valido strumento di prevenzione per molte malattie sono quelle caratterizzate da una corretta bilanciatura dei macronutrienti cioè le calorie necessarie a coprire il fabbisogno energetico di un individuo devono provenire per 50-60% dai carboidrati, il 12-20% dalle proteine e il 20-25% dai grassi. Uno di questi modelli dietetici a noi famigliare per storia e localizzazione geografica è la dieta Mediterranea, che accomuna non solo l’Italia ma tutti i popoli affacciati sul Mare Nostrum. Non mi soffermerò a spiegare nel dettaglio le specifiche caratteristiche della dieta mediterranea ma Ci tengo a sottolineare che è la ricchezza in alimenti di origine vegetale come frutta, verdura, legumi e cereali integrali ricchi in sostanze antiossidanti, minerali e fibra che rendono la dieta mediterranea una dieta a basso indice glicemico e con elevato potere saziante. L’olio d’oliva invece, principale fonte di grassi, rappresenta un elevata fonte di acido oleico e polifenoli, sostanze note per i loro effetti anti-aterogenici, anti-infiammatori e antiossidanti. Tutto ciò rende la dieta mediterranea una dieta poco calorica e ricca in nutrienti e a basso potere infiammatorio quindi in grado di preservarci in primis dal sovrappeso ma anche dalle malattie cronico degenerative.
Ma la dieta mediterranea non è salutare solo per il singolo individuo… lo è anche per il bene collettivo. L’elevato consumo di vegetali tipico della dieta mediterranea determina un impiego di risorse naturali (suolo, acqua) e di emissioni di gas serra molto meno massivo rispetto a stili dietetici che prevedono un elevato consumo di carni e grassi animali. Inoltre la stagionalità nel raccolto dei vegetali impone alla dieta mediterranea un rispetto dei ritmi della natura nel consumo di frutta e verdura. Questo si traduce in una riduzione dell’impatto ambientale dell’orticoltura in serra e della globalizzazione dell’agricoltura e una decisiva spinta verso il rispetto del territorio e della biodiversità attraverso semine diverse in ogni area e rotazione delle colture… insomma una spinta verso una filosofia di consumo salutare ma anche ecosostenibile.”
La domanda successiva è spontanea e riguarda l’acqua e come integrarla in questo modello alimentare:
“ Lo stile di vita mediterraneo, non dimentichiamoci, comprende anche un’attività fisica costante e un adeguato consumo d’acqua giornaliero. Una recente indagine ISTAT (2017) mette in luce come gli italiani non si fidino della salubrità dell’acqua del rubinetto (tre famiglie su dieci) posizionandosi tra i primi consumatori europei d’acqua minerale imbottigliata. Le acque minerali definite tali in base a criteri normativi sono acque sotterranee naturali che hanno caratteristiche igieniche particolari ed eventualmente proprietà favorevoli alla salute (D.Lgs. 176 del 8/10/2011). Le acque minerali, in relazione alla loro composizione chimica, sono classificate in base al residuo fisso, che corrisponde alla quantità di Sali disciolti in un litro di acqua. Quindi le acque minerali non sono tutte uguali e non tutte sono adatte alle diverse esigenze, che possono variare in base all’età e alle proprie condizioni di salute. Quindi se è importante bere molto, o comunque mantenere il corpo idratato, altrettanto importante è bere l’acqua giusta perché una scelta corretta di tipologia di acqua minerale ci permette di poter integrare certe esigenze fisiologiche di oligoelementi. Di conseguenza per un paziente la scelta dell’acqua deve uscire dalla prescrizione “fai da te” e diventare a buon diritto parte integrante del piano dietetico individuale.”
La dieta mediterranea è un vero è proprio stile di vita che ci riporta in oltre a riflettere su un focus importantissimo, quello del risparmio energetico. Mangiando più frutta e verdura si risparmia anche acqua perché è ormai risaputo che, il consumo dell’acqua dipende anche dal cibo che scegliamo. Insomma un cibo buono per noi e buono per la natura incontrando le nostre tradizioni.
L’ Acqua è vita, integriamola regolarmente nella nostra dieta quotidiana.