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traffico illecito plastica

TRAFFICO ILLECITO DI PLASTICA: MALESIA NUOVA META DI RIFIUTI

2 Marzo 2020Administrator

Malesia, da paradiso terrestre a nuova terra dei fuochi. Scoperto traffico illecito di plastica tra Italia e Malesia

Spiagge incontaminate, mare cristallino e natura incontaminata. Stiamo parlando della Malesia, luogo per vacanze da sogno, ma oggi scopriamo il rovescio della medaglia. Un altro paradiso terrestre sta per essere rovinato dalla nostra noncuranza a causa di un traffico illecito di plastica.

Greenpeace Italia in un’inchiesta ha scoperto un traffico illecito di rifiuti plastici tra Italia e Malesia smaltiti nella più totale noncuranza di ambiente e salute umana. L’inchiesta ha svelato che nei primi 9 mesi del 2019, oltre 1300 tonnellate di rifiuti sono stati inviati dall’Italia a impianti, non regolari e privi di autorizzazioni, in Malesia. Risultato? Rischi per la salute di chi ci vive e un danno irreversibile all’ambiente circostante.

LA LEGGE E LO SMALTIMENTO RIFIUTI

La Legge europea parla chiaro sullo smaltimento della plastica: è possibile esportare i rifiuti plastici fuori dagli stati membri solo per il riciclo e solo presso impianti autorizzati che seguono gli stessi standard europei. Allo stesso modo la Malesia permette l’import di plastica pulita e non contaminata destinata al riciclo.

Per anni la Cina è stata la maggior importatrice mondiale addetta allo smaltimento, questo fino al 2018, anno in cui ha messo un freno all’import della plastica poco riciclabile, inquinante e pericolosa per la salute.

L’Occidente, anzi che dare un freno all’utilizzo di plastica non riciclabile, è andata avanti a produrla e ad utilizzarla, noncurante del problema, trovando solo una nuova meta dove spedirla.

Entra così in gioco la Malesia, nuova importatrice di rifiuti in esubero dell’Occidente.

I pochi controlli del paese importatore e l’Italia, che esporta miscugli di rifiuti plastici, a differenza di quanto viene dichiarato, e dove solo il 20-30% può essere riciclato, ha contribuito ad alimentare il traffico illegale scoperto da Greenpeace

Tutti ne usciamo perdenti da questa situazione. Primi tra tutti i cittadini malesi, costretti a vivere in un territorio sempre più inquinato. Analisi condotte su alcuni siti di stoccaggio illegale dei rifiuti hanno dato dei risultati allarmanti: elevate concentrazioni di metalli pesanti, bromurati e idrocarburi, tra cui il benzo(a)pirene, noto cancerogeno per l’uomo. Aumentano così i casi di asma e malattie respiratorie che affliggono gli abitanti delle zone circostanti.

LE RESPONSABILITA’

Tutti abbiamo delle responsabilità su quanto sta accade nel pianeta.
Il primo responsabile è il Governo Italiano che dovrebbe intervenire con sanzioni a chi non rispetta la legge e intensificare i controlli nei porti italiani da dove partono i rifiuti destinati all’export arginando così i traffici illeciti.  Un paese economicamente sviluppato come il nostro dovrebbe essere in grado di smaltire i propri scarti e soprattutto comprendere l’inefficacia del sistema di riciclo che utilizza; è ormai necessario eliminare definitivamente l’utilizzo di tutta quella plastica non destinata al riciclo.

Anche se a livello normativo ci sono delle falle, noi nel nostro piccolo possiamo comunque dare il nostro contributo. La gestione dei rifiuti è sintomatica del nostro livello di responsabilità e civiltà.

Non basta curarsi solo del proprio praticello, inquinando però quello altrui. Da quanto è emerso, è evidente che non è più sufficiente fare una corretta suddivisione dei rifiuti, è un gesto virtuoso e indice di interesse e attenzione ma, a conti fatti, sembra solo un atto utile a lavarci la coscienza. Quindi cosa fare?

Iniziamo da noi. Smettiamo di acquistare e utilizzare piatti e bicchieri di plastica per comodità, facciamo scelte più sostenibili. Diciamo basta a frutta e verdura confezionata in vassoi di plastica, o in busta già tagliata e pulita. Stop all’acquisto di acqua in bottiglia e optiamo per acqua del rubinetto in una comoda borraccia da portare in giro sempre con noi.

Possiamo fare molto con le nostre scelte quotidiane, perché ricordiamoci che in grandi cambiamenti iniziano proprio dai piccoli gesti. Sicuramente non risolveremo il problema dell’inquinamento nel mondo, ma almeno avremo fatto un piccolo passo verso un mondo migliore.

 

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