di Dario Acquaro – Due italiani su tre (66,7%) bevono l’acqua del rubinetto; quasi uno su due (46%) dichiara di preferirla “sempre o quasi sempre”. I numeri arrivano dall’ultima ricerca di Aqua Italia, associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, presentata oggi al Mce 2014 (Mostra convegno expocomfort) e realizzata dall’istituto indipendente Customized Research & Analysis (Cra) Nielsen. Il campione rappresentativo di 2030 intervistati, dai 18 anni in su, ha evidenziato il consolidarsi di uno zoccolo duro di persone che preferisce l’acqua “del sindaco”, trattata o no: la percentuale era al 31,2% nel 2006 ed è poi progressivamente cresciuta fino a stabilizzarsi intorno al 46% nel 2010. La nuova indagine sottolinea anche le scelte che ancora una volta distinguono le aree del Paese, dove rispetto a un Nord che per il 57,3% afferma di consumare abitualmente acqua del rubinetto, ci sono Centro, Sud e Isole che invece al 46% dichiarano di non berla affatto o di farlo al massimo una-due volte l’anno.
In generale, comunque, a guidare la scelta verso l’acqua del rubinetto, trattata e no, sono soprattutto il gusto (26,9%), la comodità di non dover trasportare casse di bottiglie dal supermercato fino a casa (22,5%), il risparmio economico (20,4%) e i maggiori controlli rispetto all’acqua confezionata (17,95%). La comodità e la sensazione di avere maggiori controlli sono inoltre i fattori che potrebbero più di altri “convertire” chi si rifornisce al rubinetto mai o quasi.
Gli apparecchi per l’affinaggio
Tra chi è solito bere acqua del rubinetto, il 28,4% possiede almeno un apparecchio per l’affinaggio dell’acqua: nello specifico, il 13,1% usa una caraffa filtrante, il 9,1% un apparecchio con filtro per il cloro, il 3,7% un sistema ad osmosi inversa e il 3,5% uno per la gasatura o refrigerazione. Tranne le caraffe filtranti, si tratta di sistemi che hanno bisogno di manutenzione periodica, da parte di personale tecnico specializzato. In questa fetta di intervistati, solo il 30% circa (contro il 48,3% del 2012) ammette però di aver sottoscritto un abbonamento di manutenzione; mentre il 14,9% dichiara di ignorare questa possibilità.
I chioschi dell’acqua
Aumenta intanto l’interesse verso i chioschi dell’acqua, che in tanti comuni erogano acqua potabile affinata, refrigerata e anche gasata. Il 57,5% degli intervistati conosce l’esistenza di questo servizio (contro il 53,5% del 2012): il 28,6% vive in un comune dove c’è un chiosco (nel 2012 era il 16,4%) e il 19,1% vive in una località che non lo possiede ma dove se fosse proposta l’iniziativa, aderirebbe di certo. Il trend positivo si registra soprattutto tra chi dichiara di far uso abituale dei Chioschi: l’8,2%, contro il 5,6% del 2012 e il 4,6% del 2010. L’utilizzo dei chioschi, anche nel 2014, è maggiore tra chi beve sempre o quasi l’acqua del rubinetto a casa (12,6%).
Trattamento dell’acqua ed efficienza energetica
Per quel che riguarda le agevolazioni a favore dei trattamenti domestici dell’acqua, Aqua Italia ha rimarcato che tra i lavori coperti dal bonus del 65% sul risparmio energetico (65% fino a dicembre 2014; 50% nel 2015) c’è la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con una caldaia a condensazione: «per cui qualora nel prezzo di tale bene siano inclusi anche filtri addolcitori, sistemi di dosaggio e prodotti per il condizionamento dell’acqua sanitaria e circuiti di riscaldamento, anch’essi possono essere oggetto di agevolazione. Tale conclusione deriva dal fatto che in questo modo si ottiene non solo un risparmio energetico ma, nello specifico, anche un evidente risparmio idrico».
Nelle ristrutturazioni, invece, le spese sostenute per l’acquisto di filtri addolcitori, sistemi di dosaggio e prodotti per il condizionamento dell’acqua sanitaria e circuiti di riscaldamento godono della detrazione del 50% (per tutto il 2014), in caso di interventi su singole unità abitative, in ambito di una manutenzione straordinaria e, nel caso di interventi su parti comuni di edifici condominiali, nell’ambito di una manutenzione ordinaria. Il bonus scenderà al 40% nel 2015, per poi tornare al 36%, a regime, dal 1° gennaio 2016.